Faraj Bayraqdar
 Richiamo
 Il tuo richiamo di colomba mi insegue la sera.
 Inseguimi allora.
 È come il vino della poesia quando mi chiami
 e io per causa tua
 spingo i cavalli alle lacrime
 piego le ali agli uccelli
 vado al di là del canto.
 Il tuo richiamo è un’altalena
 e la distanza uno stretto
 uno stretto nell’assenza.
 L’albero del cuore basta
 se cade la nostra brezza
 e cadiamo con lei?
 È fatto del nostro sangue l’albero del cuore
 o è solo illusione?
 Una domanda che mi ossessiona meteora dopo meteora
 una rosa due rose
 mi dormono sul braccio
 e l’alba s’insinua azzurra
 perché si bagni la rugiada
 perché io la veda.
 Per questa domanda gazzella
 per quel che ci terrà imprigionati
 nella rete della risposta
 perché il cielo non si restringa.
 Libererò uno stormo di giovani colombe
 e aprirò le mie mura al loro domani.
 Se mi annegheranno nel richiamo
 annegherò
 e se mi sveglieranno
 lascerò aperta la finestra del sogno
 e dormirò.
Inseguimi allora.
È come il vino della poesia quando mi chiami
e io per causa tua
spingo i cavalli alle lacrime
piego le ali agli uccelli
vado al di là del canto.
Il tuo richiamo è un’altalena
e la distanza uno stretto
uno stretto nell’assenza.
L’albero del cuore basta
se cade la nostra brezza
e cadiamo con lei?
È fatto del nostro sangue l’albero del cuore
o è solo illusione?
Una domanda che mi ossessiona meteora dopo meteora
una rosa due rose
mi dormono sul braccio
e l’alba s’insinua azzurra
perché si bagni la rugiada
perché io la veda.
Per questa domanda gazzella
per quel che ci terrà imprigionati
nella rete della risposta
perché il cielo non si restringa.
Libererò uno stormo di giovani colombe
e aprirò le mie mura al loro domani.
Se mi annegheranno nel richiamo
annegherò
e se mi sveglieranno
lascerò aperta la finestra del sogno
e dormirò.
 Traduzione di Elena Chiti
 
Poesia n. 313 Marzo 2016
 Faraj Bayraqdar. Una colomba ad ali spiegate
 a cura di Elena Chiti