Ted Hughes
Albero
 Un prete di un’altra terra
 si scagliò
 contro l’erica, il nero pietrame, le folate di pioggia.
 Scomunicò le nubi
 maledisse il vento
 scagliò gli acquitrini nel buio spaziale
 percosse gli orizzonti
 con la mandibola del vuoto
Finché non rimase senza fiato –
 In quel vacillante momento
 di polmoni vuoti
 quando solo l’acqua dell’occhio lo proteggeva
 vide
 il cielo e la terra muoversi.
 E le parole lo abbandonarono.
 La mente lo abbandonò. Dio lo abbandonò.
 Si inchinò –
 Parafulmine
 di una menomante apparizione – nuovo profeta –
 Interrogato implacabilmente dal vento
 torturato dalle ustionanti valanghe di luce
 provò a confessare ma non riuscì
 a sanguinare una parola
 spogliato fino alla lettera-radice, cruciforme
 contorto
 provò a raccontare tutto
 attraverso piegature di gomiti
 fremiti di falangi.
 Infine
 si rassegnò
 a rimanere muto.
Lascia semplicemente che accada quello che gli accade.
Traduzione di Nicola Gardini
 Ted Hughes
 Poesie
 a cura di Nicola Gardini e Anna Ravano
 Arnoldo Mondadori Editore 2008