poesia 9

Nell’aureola della lampada, mette le foglie una splendida, feroce pianta:

il dubbio. Dentro il groviglio di capillari che, vacillanti, scavano

la strada attraverso la melma del subconscio, simili a larve pingui, tramortite

per ibernazione, riposano i tronconi di ciò che hai letto, i calchi deformati

delle insonnie altrui. Con mano incerta, lungo il margine della

strofa adagi l’invisibile filo a piombo. Sotto l’angolo giusto

vorrebbero incontrarsi il piano della serietà e la curva della passione, formando

un bastione poroso dove, invece del mare, l’ambiguità

traccerà la merlatura di sale. Curvo sul manoscritto come su uno

scacchiere, tra le innumerevoli possibilità, come scegliere

quella vertiginosa, onnicomprensiva, che già dall’apertura casuale

prevede tutta un’agitata geometria di cause e conseguenze

sino all’esito finale? Quando per esitazione s’irrigidisce il pugno che tiene

i due capi del filo ingarbugliato, prossime e fuori portata lo sciolgono

le parole: La poesia Non immergerla nei platani profondi

Nutrila di quella terra e di quella roccia che hai. E di nuovo da qualche parte nitido

risuona il mandolino, sotto il palato, nella membrana delle vocali, si sgretola la ghiaia,

le sardine sfrigolano allegramente sulla brace, il rosmarino disperde le loro anime.


poesia tratta da: Poesia Nuova Serie Nr. 9, Crocetti Editore

Acquista il libro

  • laFeltrinelli
  • IBS
  • Amazon

COOKIES E CONDIZIONI D'USO DEL SITO
Questo sito utilizza solo cookies tecnici e analitici, anche di terze parti, al fine di offrire un servizio migliore agli utenti.
Per maggiori informazioni sui cookies accedi alla nostra Cookie Policy.
Dichiaro di aver letto e di accettare integralmente le Condizioni d’Uso del Sito.