Tonino Guerra

da Il Miele

Canto trentacinquesimo

Acqua, fuoco e poi la cenere
e le ossa dentro la cenere,
l’aria trema attorno alla Terra.
Dove sono le foglie verdi, l’erba, i piselli
col dito delle donne che li staccava dalla buccia?
Dove sono le rose e la chitarra, i cani e i gatti,
i sassi e le siepi di confine,
le bocche che cantavano, i calendari, i fiumi,
e le tette piene di latte? Dove sono le favole
se le candele spente non fanno più lume?
Dov’è il Tempo con tutti i giorni della settimana,
le ore e i secondi che battono?
Il Sole gira e si muovono le ombre
della roba che sta ferma.
E io dove sono? Dov’è il tale?
Venezia che si è affogata
è un mucchio di ossa bianche sotto il mare.
Ma verrà il giorno che dalla porta del cielo
cadrà giù una voce dentro la polvere.
Comanderà che venga fuori l’uomo
che ha inventato tutto quanto:
la ruota, gli orologi, i numeri,
e le bandiere per le strade.
Allora si alzerà Adamo e a testa alta
andrà sotto quella Luce Grande
per dire che il miele che ci ha dato
era in cima a una spada.

Poesia n. 347 Aprile 2019
Tonino Guerra. L’amico di casa
a cura di Luca Cesari

 

 

 

 


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