Kenneth Rexroth
Habeas Corpus
 Tu hai il corpo, ossa e sangue,
 peli e denti, unghie e occhi.
 Tu hai il corpo – la pelle tesa
 alla luce lunare, il mare che erode
 i monti vuoti, il pelo
 sul corpo elastico, eretto…
 Un vento umido di pioggia
 batte e sferza spighe d’orzo
 e il lampo per un attimo
 infiamma l’aria, poi svanisce;
 e io ti dico che la memoria
 della carne è reale come carne viva,
 pietra che cade, fuoco che brucia…
 Tu hai il corpo e il solare
broccato bruno e rosa nudo
corpo sposato, l’eterno suo
sangue che attende il verme e la sua ora.
Traduzione di Francesco Dalessandro
 Poesia n. 302 Marzo 2015
 Kenneth Rexroth. La santità del reale
 a cura di Francesco Dalessandro
Molti lettori ci segnalano di non essere riusciti a trovare in edicola il numero 300 di "Poesia" perché esaurito. Chi fosse interessato può ordinarlo direttamente alla redazione: info@poesia.it