Antonia Pozzi
Fuga
ad A.M.C.
 Anima, andiamo. Non ti sgomentare
 di tanto freddo, e non guardare il lago,
 s’esso ti fa pensare ad una piaga
 livida e brulicante. Sì, le nubi
 gravano sopra i pini ad incupirli.
 Ma noi ci porteremo ove l’intrico
 dei rami è tanto folto, che la pioggia
 non giunge a inumidire il suolo: lieve,
 tamburellando sulla volta scura,
 essa accompagnerà il nostro cammino.
 E noi calpesteremo il molle strato
 d’aghi caduti e le ricciute macchie
 di licheni e mirtilli; inciamperemo
 nelle radici, disperate membra
 brancicanti la terra; strettamente
 ci addosseremo ai tronchi, per sostegno;
 e fuggiremo. Con la piena forza
 della carne e del cuore, fuggiremo:
 lungi da questo velenoso mondo
 che mi attira e mi respinge. E tu sarai,
 nella pineta, a sera, l’ombra china
 che custodisce: ed io per te soltanto,
 sopra la dolce strada senza meta,
 un’anima aggrappata al proprio amore.
Madonna di Campiglio, 11 agosto 1929
Antonia Pozzi
 Parole
 Garzanti Editore 1989
 
      
