Eugenio Montejo

Voci

Mi servo di mille voci ma poche sono mie,
appartengono a esseri che non conosco,
le ho forse ereditate già da secoli
e giacciono nascoste in fondo al sangue.
Hanno suoni silvani di venti e pascoli,
fischi di uccelli, acque nel denso fogliame,
rumori di frutti che cadono, tuoni erranti,
pioggia sui tetti e galoppi lontani di cavalli.
Viaggiano con me, ma poche sono mie,
o almeno di chi sono in questo istante,
forse di un uomo che sono stato e non ricordo
o di un altro che dovrò essere domani…
Mi servo dei loro toni proteiformi, dei loro echi,
che nel contempo dicono e contraddicono,
senza che io sappia mai come arrivano, e da dove,
né perché mi accompagna il loro coro solitario. Traduzione di Claudio Cinti

Poesia n. 234 Gennaio 2009
Eugenio Montejo
Perché il canto perduri
a cura di Arturo Gutiérrez Plaza,
M. Gasparini Lagrange e Claudio Cinti
Crocetti Editore 2009


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