Robert Frost
Qualcosa, per una volta
 Gli altri ridono che sempre sul pozzo
 Mi inginocchiassi contro luce, mai 
 Vedendo più a fondo di dove l’acqua
 Mi rimandava in un limpido quadro me 
 Me stesso nel cielo estivo, divino,
 Sporto in un serto di felci e di cirri.
 Una volta, puntando il mento sul bordo,
 Distinsi – mi parve – al di là dell’immagine,
 Sotto l’immagine, un biancore, incerto,
 Una più fonda profondità – e lo persi.
 L’acqua rinnegò la sua trasparenza.
 Gocciò la felce ed ecco un’onda 
 Scosse la cosa posata sul fondo,
 La confuse, la cancellò. Quel bianco che cos’era?
 La verità? Un quarzo? Qualcosa, per una volta. Traduzione di Nicola Gardini 
 Poesia n. 96 Giugno 1996
 Robert Frost. La musica della solitudine
 a cura di Nicola Gardini