Georg Rodolf Weckherlin

Ell’è petrosa

Che cosa ci può, o Amore, salvare dalla sua superbia?
Vane sono le tue frecce, vana la mia disgrazia,
e più faccio riecheggiare il nostro scorno lodandola
tanto meno essa mi preserva dal pericolo.

Alla pallida ambra somiglia il fiume dei suoi capelli,
la gola e il collo tornito sono puro cristallo,
un marmo è il petto, il capezzolo un corallo,
mani e braccia svelano l’alabastro.

Le stelle degli occhi sono zaffiri sfavillanti,
un rubino ridente splende sulla sua bocca,
e in petto ha un cuore del più duro diamante.

Qual meraviglia, Amore, se trionfa superba,
e con te e con me è sempre sì dura:
di pietra l’ha formata la natura.

Traduzione di Gio Batta Bucciol

Poesia n. 220 Ottobre 2007
Georg Rodolf Weckherlin
Un poeta cosmopolita

a cura di Gio Batta Bucciol
Crocetti Editore 2007


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