Ghiannis Ritsos
Le statue e noi
 Le statue calme, non si preoccupano dell’usura del tempo;
 perdono le mani, i piedi o la testa
 ma restano sempre nella stessa posa, erette,
 o coricate supine in terra, sorridenti,
 o, bocconi, voltano la schiena a noi e al tempo
 come se copulassero, come intente
 a un amore infinito, e noi le guardiamo
 con un’inspiegabile spossatezza, tristi. Piú tardi
 torniamo nell’albergo popolare, tiriamo le tende
 per attenuare il bagliore del meriggio, e tentiamo,
 nudi anche noi, coricati sul letto scomodo,
 di imitare la quieta immobilità delle statue.
Karlovasi, 9.VIII.87
Traduzione di Nicola Crocetti
 Ghiannis Ritsos
 Molto tardi nella notte
 traduzione e cura di Nicola Crocetti
 introduzione di Nicola Savino
 Postfazione di Chrisa Prokopaki
 Crocetti Editore 2012
 Novità
 In libreria a Novembre