Adam Zagajewski
Mare del Nord
Tale è infatti nelle nostre rappresentazioni il sapere: scuro, salmastro,
 limpido, in continuo movimento, profondamente libero…
 Elizabeth Bishop
 
 Ma forse facevamo soltanto finta di non sapere niente.
 Forse così era più facile, di fronte all’enormità
 dell’esperienza,
 di fronte alle sofferenze (sofferenze altrui, in generale).
 Forse c’era in questo addirittura un po’ di pigrizia
 e un briciolo di indifferenza ostentata. Forse pensavamo:
 meglio essere un tardo epigono di Socrate
 piuttosto che riconoscere che qualcosa tuttavia sappiamo.
 Forse nelle lunghe passeggiate, quando ci si disvelavano
 la terra e gli alberi, quando cominciavamo a capire
 qualcosa,
 avevamo paura del nostro coraggio.
 Forse il nostro sapere è amaro, troppo amaro,
 come le grigie fredde onde del Mare del Nord,
 che ha risucchiato già così tante navi,
 ma continua ad essere affamato. 
 Traduzione di
 Marco Bruno
 
Poesia n. 310 Dicembre 2015
 Adam Zagajewski. L’inventario e l’enigma
 A cura di Valerio Cuccaroni 
 
      
