Francesco Rivera

I meandri che più dell’altro illividiscono l’anima
e quanto è nelle sere di peste nella cosciente rottura
del sangue protrarre questo mare di porfido
alle stagioni passive violetto il naso di Gogol
all’apparire sul ponte dello sgretolato mistero.
Quasi lucida la povertà e un gesto polisillabo
a imprigionare le tende che sul verde bagnato
hanno bisogno di vento.

Francesco Rivera
L’orefice
introduzione di Giovanni Raboni
Crocetti Editore 1986

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