Kate Clanchy
Incantesimo
 Se, al tuo scrittoio, metti da parte il lavoro,
 prendi giù un libro, cerchi questi versi
 e leggi che io sto lì in ginocchio, l’orecchio
 contro il tuo petto dove i muscoli
 si inarcano come grossi tomi che si aprono, in curve
 di gabbiani, attraverso le onde sonore del tuo cuore,
 e che mi passi le dita fra i capelli,
 sfilando dalla massa ribelle ciocche
 sottili come segnalibri di seta scarlatta,
 e mi accarezzi le guance come se lisciassi
 veline tra rigide illustrazioni,
 e mi tiri verso di te
 per leggermi solo negli occhi, vedrai,
 in monocromo argento, te stesso,
 seduto al tuo scrittoio, prendere giù un libro,
 cercare questi versi, e allora, amore,
 non saprai chi di noi due legge
 ora, chi scrive, e chi è scritto.
 
 Traduzione di Giorgia Sensi
 Poesia n. 300 gennaio 2015
 Fondazione Poesia Onlus 2015