Hans Magnus Enzensberger

La storia delle nuvole

I

Visto come si presentano
all’improvviso o a ciel sereno
difficilmente si può affermare
che vengano al mondo.
Per il loro impercettibile svanire
non hanno sentore di morte.
Di certo nessuno raggiunge
un tale livello di caducità.

Maestose solitarie e bianche
s’innalzano su un azzurro di seta
o si stringono vicine
quali animali infreddoliti,
si addensano collettive e cupe
d’inchiostro in catastrofi elettriche,
rintronano, lampeggiano, impassibili,
grandinano e scrosciano.

Inscenano poi di nuovo
vani artifici, trascolorano,
contraffanno tutto quanto è solido.
Un gioco è la loro storia e incruenta,
più antica della nostra.
Non hanno bisogno di storici,
carnefici e medici, fanno a meno
di capi e di combattimenti.

Calme sono le loro alte
migrazioni e inarrestabili.
Non si affannano per nulla.
Forse credono nella
resurrezione, spensieratamente
felici come me supino
che le inseguo un tratto
con lo sguardo.

Traduzione di Gio Batta Bucciol

Poesia n. 227 Maggio 2008
Hans Magnus Enzensberger
La storia delle nuvole

a cura di Gio Batta Bucciol
Crocetti Editore 2008



 

COOKIES E CONDIZIONI D'USO DEL SITO
Questo sito utilizza solo cookies tecnici e analitici, anche di terze parti, al fine di offrire un servizio migliore agli utenti.
Per maggiori informazioni sui cookies accedi alla nostra Cookie Policy.
Dichiaro di aver letto e di accettare integralmente le Condizioni d’Uso del Sito.