Lorenzo Calogero

E le serene corolle e le midolla
e questo lago di vasta quiete.
Ma sono esse – sono elle dove tu non potevi
poggiare il piede
e poi sono blu le vette degli ulivi
nella carezza che viene col vento
da ponente; ma era assiduo in ogni luogo
il vento mutato del cielo;

ma poi ti sporgi; occhicerulo vedo
che la vastità della meta
non ti poteva essere indifferente

e questo scorgi mutato in una mano
o a te simile l’altezza del melo.

Il melograno non era così giovane
e non so a quale prezzo
oggi non veduto porgi un arancio

Poesia n. 228 Giugno 2008
Lorenzo Calogero
Una celeste titubanza

a cura di Daniele Piccini
Crocetti Editore 2008



 

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