Giorgio Manganelli

Sia lode a Dio per lo spazioso inferno
per l’assenza del sole, la sdentata
fame del vento sulle rosse foglie,
e la blesa querela dei dementi:
per ogni forma prefigurante
la violenza attiva
del ragionevole niente:
per la città sotterranea dagli angoli esatti,
luogo sintetico, oggettivo,
esente da speranza, imperfettibile –
per il suo cielo di rame.

1958, estate

Giorgio Manganelli
Poesie

a cura e con uno scritto di Daniele Piccini
postfazione di Federico Francucci
Aryballos 59
Crocetti Editore 2006


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