Salvatore Quasimodo

Vicolo

Mi richiama talvolta la tua voce,
e non so che cieli ed acque
mi si svegliano dentro:
una rete di sole che si smaglia
sui tuoi muri ch’erano a sera
un dondolìo di lampade
dalle botteghe tarde
piene di vento e di tristezza.

Altro tempo: un telaio batteva nel cortile,
e s’udiva la notte un pianto
di cuccioli e bambini.

Vicolo: una croce di case
che si chiamano piano,
e non sanno ch’è paura
di restare sole nel buio.


Poesia n. 100 Novembre 1996
Salvatore Quasimodo. Il vento e la conchiglia
a cura di Ezio Savino
Crocetti Editore 1996


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