Michael Donhauser

Come poi arrivai, dopo una
settimana, a notte tarda, il freddo
si era arricchito del profumo
che irrompeva dai cotogni fioriti, si
erano spalancati, quasi rosa
e bianchi, sparsi e fugaci, nel fitto
verde del fogliame, come fiori veri
presto caduti –

ché sostegno non c’era, solo
un vertiginoso staccarsi, un ultimo
vacillare, e respiravo il tenero
rapimento proveniente dai due

alberi presso la fonte: lì
pendeva stanco, dell’allettamento, il
dolce splendore e, così, abbandonava
lento la veste mossa delle foglie –

e si sarebbe ripresentato solo
in forma di frutti, gialli e gonfi nella lanugine
di velluto, tanto pesanti che i ramoscelli
a fatica li avrebbero sostenuti

a fatica insieme al cielo, al suo blu dorato
e al fogliame che si animava
nella corrente d’aria che più gelata poi
avrebbe fatto irruzione dalla montagna

Traduzione di Gio Batta Bucciol

Poesia n. 215 Aprile 2007
Michael Donhauser
Il latte nero del sambuco

a cura di Gio Batta Bucciol
Crocetti Editore 2007


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