Rosanna Warren

Tempus fugit

Ieri, al crepuscolo, un cielo illividito di limone,
alte nubi muovevano a fatica.
Il ruscello rumoreggiava sulle vecchie pietre come
una donna troppo presa nella conversazione.
Camminavo da sola sullo sterrato, la strada
che facevo fin da piccola
e cercavo di ascoltare, fra le parole, cosa
il ruscello dicesse veramente.
Quale ansia prendeva questa donna nel suo
inarrestabile passo?
Non riuscirei a spiegarlo. Taglialegna avevano
aperto nuove ferite tra i faggi e i pini bianchi.
Il cielo minacciava di pioggia la sua mente. Tu
mi stavi aspettando
a casa. In questi giorni io sto leggendo un poeta
di lacerazioni, di pietre, di fuoco e ghiaccio
e di altre forme di patimento.
Prendo appunti sul tempo che fugge, cioè su
quel che le poesie
continuano a scoprire. Fugge il tempo. Lo metto
giù in latino.
Questo risolve il problema finché non faccio
un’altra passeggiata
e il cielo torna ad innalzarsi, e la luce Pernod
gocciola fra i rami.

Traduzione di Lucio Mariani

Poesia n. 266 Dicembre 2011
Rosanna Warren. Fantasma sotto un cappello rosso
a cura di Lucio Mariani
Fondazione Poesia Onlus 2011

Poesia. Tutti i mesi in edicola e su iPad

 


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