Ivo Andrić

Ivo Andrić nasce a Travnik, in Bosnia, il 10 ottobre 1892. Da studente è un fervente sostenitore della liberazione dei popoli slavi del sud dalla monarchia austroungarica. Compie gli studi universitari a Zagabria, Vienna, Cracovia e Graz. Ha iniziato il suo servizio diplomatico a Roma e in Vaticano. È stato presente alla nascita del fascismo in Italia, su cui ha scritto diversi saggi. Nel 1939 viene nominato Ministro Plenipotenziario del Regno di Jugoslavia a Berlino, dove consegna le sue credenziali al Cancelliere del Reich, Adolf Hitler. Nel 1941 offre le sue dimissioni alle autorità della Jugoslavia. La proposta non viene accolta e il 25 marzo 1941 a Vienna, in qualità di rappresentante ufficiale della Jugoslavia, assiste alla firma del Triplice Patto. Dopo il bombardamento della capitale serba da parte dei fascisti, Andrić lascia Berlino e torna nella Serbia e nella Belgrado occupate. Si rifiuta di firmare l’Appello al popolo serbo che condanna la resistenza all’occupante. Nei primi anni del dopoguerra, come scrittore serbo, diventa presidente dell’Unione degli scrittori di Jugoslavia e vicepresidente della Società per la cooperazione culturale con l’Unione Sovietica. Nel 1961 riceve il Premio Nobel.

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