Mario Luzi
 Oh mondo,
 mondo
 della mia venuta al mondo
 e al paragone
 del tempo
 con l’eternità,
 sii lieve, abbi indulgenza
 nella tua bellezza,
 abbila ancora nella tua ferocia
 per il mio nullo valore –
 dice lei, angelo, inferma –
 quanta ne avesti non fu sufficiente
 eppure mi bastò,
 bastò a che il mio amore
 per te non vacillasse.
 Da ultimo ci strinse
 la mia orfanità
 me
 e te la tua
 perpetua vedovanza.
 Oh plenitudine, oh eterna ed universa
 incolmabile mancanza.
Mario Luzi
 Dottrina dell’estremo principiante
 Garzanti Editore 2004