Pierluigi Cappello

La neve che sei stato

Chiusaforte è le tue mani rovinate,
le sue case in fila lungo una strada che
conduce al nord
e le sue pietre e gli azzurri, sottilissimi dopo
che è nevicato
Chiusaforte è tutti i ritorni che mi allontanano
mentre nevica il tempo sulla neve che sei
stato
sui passi contati e poi coperti dal bianco
e c’è un piangere nascosto nel celeste
nelle pigne ai piedi degli abeti
nel silenzio che sgretola gli animi e qualche
volta
ci spinge in alto, in alto
dove ci sono parole che erano sassi
dette di punto in bianco, nel freddo
lasciate alla confidenza delle nuvole;

ho fatto un buon tratto di strada, ormai,
e sono stato tuo figlio e sono stato tuo padre
e conosco i gesti che non si spezzano davanti
al dolore
l’incandescenza dell’istante che li ha generati
la tua mano sulla mia fronte
il palmo della mia sul dorso della tua
che non so come, non so dove
mi portano ancora con te.


Poesia n. 236 Marzo 2009
Pierluigi Cappello
Mandate a dire all’imperatore

Crocetti Editore 2009


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