Miguel d’Ors

Antenati

Furono forse fabbri, mercanti, pastori,
sarti… si dileguarono giù per la memoria
e io di loro non so nulla, come il germoglio più alto
della quercia non sa nulla delle sue vecchie radici.

Ma attraverso di essi venne alla mia vita
questo sangue – fiume lungo e silenzioso
che ebbe la sua origine ai piedi di Dio
e che si ferma a ristagnare nel mio petto –
e a volte, nell’aula,
sorprendo le mie mani in un gesto da vasaio
o guardo l’orizzonte con occhi da marinaio
o cammino con passo da tagliaboschi.
Allora
mi riconosco uno di loro. Traduzione di Stefano Bernardinelli

Poesia n. 339 Luglio/Agosto 2018
Miguel d’Ors. Piccolo testamento
a cura di Stefano Bernardinelli  

 

 

 


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