Yves Bonnefoy

Fotografia

Che miseria, questa fotografia!
Un colore volgare sfigura
Questa bocca, questi occhi. Burlarsi della vita
Con il colore, allora era consueto.

Ma ho conosciuto colui di cui si è preso
In queste reti il volto. Credo di vederlo
Scendere nella barca. Con già
L’obolo in mano, come quando si muore.

Che un vento s’alzi nell’immagine, che la sua pioggia
La stemperi, la cancelli! Che si scoprano
Sotto il colore gli scalini grondanti!

Chi fu? Che avrà sperato? Non odo
Che il suo passo che s’arrischia, nella notte,
Goffamente, verso il basso, senza mano che aiuti.

Traduzione di Fabio Scotto


Poesia n. 318 Settembre 2016
Yves Bonnefoy. "Il qui in cui sono e amo vivere"
a cura di Fabio Scotto


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