Fernanda Romagnoli

Dolore a due

Sì, noi ci detestiamo con amore
in questa luce d’aprile che ci accusa
apertamente di tutto ciò ch’è in noi
non durevole, o in bilico, o già guasto:
di rughe e d’occhi che perdono splendore,
e di tutte le usure registrate
su noi a nostra insaputa, con inganni:
mentre ci affannavamo con creature,
con cose, e il mondo ci occupava gli anni
dell’esistere – tranne qualche feritoia
per l’anima.

Di repente in un’angoscia
ti sporgi verso la via, le case: tenti
un ormeggio nel volto delle cose.

Io non mi muovo: ho in grembo
questo dolore a due, questo mistero
d’una fiamma che più s’agita in canti
quanto più affioca. Ed in silenzio «Pròvati
a disfare il già fatto»
ti sfido – approfittando
che mi volgi la nuca, per sorriderti.

Fernanda Romagnoli
Il tredicesimo invitato

Aldo Garzanti Editore 1980


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