Eugénio de Andrade

Congedo dell’ autunno

Avevo già udito il richiamo del tordo
accanto alle vecchie acque
del fiume o nella luce vetrata

dei lenti olivi del sud.
Pensavo allora che non poteva morire
chi tanto ha amato

il chiaro timbro delle vocali
portate dal mare – l’autunno,
lui moriva nelle fiamme

alte dei castagni,
nel sonnambulo ondeggiare
delle greggi, negli occhi delle donne

dal cuore affaticato,
simili a rami spezzati
– loro, che furono sorelle della rugiada.

Traduzione di Giulia Lanciani

Poesia n. 200 Dicembre 2005
Crocetti Editore 2005


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