Maria Grazia Calandrone

come giacinti nella viva luce di aprile

entravi nella sera con fasci di asparagi e fragole
lucide dentro il cestello della bicicletta
e un odore di carta di pane
che inumidiva al vespro, e di ginocchi
raschiati contro il ruvido dei muri
arsi da quella inerme esposizione
a un’intera giornata di aprile

e adesso, nel rosaceo stupendo della sera, ora che i muri
esalano un calore umano
tra le tenere fruste dell’erba, e un sentore di viole
spande il suo irrazionale
alito tra gli sguardi, rivivi nel rettangolo di cielo e marmo
della soglia, fermo nel dolce male della tua grazia

Roma, 4 marzo 2013

Maria Grazia Calandrone
Il bene morale
Crocetti Editore 2017
Novità – A breve in libreria

per informazioni e richieste: info@poesia.it

 

 

 

 


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