Charles Wright

Notturno di Stone Canyon

Antico dei Giorni, vecchio amico, nessuno crede
nel tuo ritorno.
Nessuno crede più nella propria vita.

La luna, come un cuore morto, freddo e inavviabile,
appesa a un filo
all’estremità della terra,
finalmente infedele, che macchia le felci
e gli arbusti rosa.

Nell’altro mondo, bambini disfanno i nodi sulle
loro cordicelle.
Cantano canzoni, e le loro dita sfumano.

E qui, dove il cigno mugola nella sua orbita,
dove la sanguinaria
e la belladonna insistono a confortarci,
dove la volpe nel muro del canyon svuota le nostre
mani, estatica d’altro,

come una goccia d’olio limpido il Guaritore rotea
nel vento della notte,
parte occhio, parte lacrima, riluttante a riconoscerci.

Traduzione di Antonella Francini

Poesia n. 333 gennaio 2018
30 anni
La nostra storia in versi

Fondazione Poesia Onlus 2018

 

 

 


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