Ibico

Primavera. Cotogni meli
dissetati da rivoli
d’acqua di canale, là all’albereto
innocente di Vergini. Vinate fluorescenze
mature sotto opaco verde
di vite svettano. Per me no: eros
non ha epoche quiete, mai.
Sbiancata di lampi
settentrionale bora
raffica di Cìpride, con ossessioni
ardenti, cupa, sprezzante
scuote brutalmente alla radice
la mia interna febbre.

Traduzione di Ezio Savino

Poesia n. 300 Gennaio 2015
Numero speciale. L’amore in versi
Fondazione Poesia Onlus 2015

 

 

 

 


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