Ludovico Ariosto

Orlando Furioso (XI, 67-68)

Le bellezze d’Olimpia eran di quelle
Che son piú rare: e non la fronte sola,
Gli occhi, e le guancie, e le chiome
avea belle,
La bocca, il naso, gli omeri e la gola;
Ma discendendo giú da le mammelle,
Le parti che solea coprir la stola,
Fur di tanta escellenzia, ch’anteporse
A quante n’avea il mondo potean forse.

Vinceano di candor le nievi intatte,
et eran piú ch’avorio a toccar molli;
Le poppe ritondette parean latte
Che fuor dei giunchi allora allora tolli:
Spazio fra lor tal discendea, qual fatte
Esser veggian fra piccolini colli
L’ombrose valli, in sua stagione amene,
Che ’l verno abbia di nieve allora piene.


Aa.Vv.
Il seno in-cantato
Antologia di poesie sul seno

a cura di Alfonso Maria Pluchinotta
Crocetti Editore 2005    

 

 


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