Franco Loi

I làver fànn murí, ’me la belessa
quan’ ciappa l’ànema nel dulur del temp,
ma j öcc în quèl vardàt ne la magressa
che dà l’amur ne la busia del vent..
Ah, làver, nel ciamà fí cum’i öcc,
stí magher nel slargàss del sentiment!
che ’l temp se möva no, e la busia
se scunda a nüm nel dà de matt del vent.

Le labbra fanno morire, come la bellezza
quando prende l’anima nel dolore del tempo,
ma gli occhi sono quel guardare nella magrezza
che dà l’amore nella bugia del vento..
Ah, labbra, nel chiamare fate come gli occhi,
state magri nell’allargarsi del sentimento!
che il tempo non si muova, e la bugia
si nasconda a noi nell’infuriare del vento.

Franco Loi
Amur del temp
Introduzione di Daniele Piccini
Crocetti Editore 2018

Nuova edizione – a breve in libreria
info@poesia.it


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