Alberto Bevilacqua

Madre, scabra madre,
cui rallegra le spalle un odore
di bucati appena fatti
sotto il chiasso delle grondaie,
per il tuo zelo egoista in me t’allarghi
macchia di sangue dal tuo sparo
che m’ha centrato il cuore,
per abbracciarmi tutto col tuo sangue.
Mi vorresti
mummia regale
nel tuo sotterraneo per sempre.
Mi guardi invecchiare
senza capirne il mistero:
sono tutte le voglie
da anni taciute dal tuo utero.
In te non ho
età e mi è lontana la morte,
ma per quella lontananza d’ignoto
da acqua ad aria
del corallo e del falco.

Dall’alto del Gianicolo vedo i Castelli Romani
Poeti a Frascati 1959-2006
a cura di Domenico Adriano e Arnaldo Colasanti
Crocetti Editore 2007

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