Mario Luzi

La barca, l’incantata
carpenteria
tra acqua e aria,
sole e meria.
Lo so
t’intenerisce l’erba
di quella primavera
fresca, con poche folgori,
però non puoi brucarla
se non col desiderio,
non può altro che infliggervi
il morso della sua non-possa
la memoria quasi libidinosa.

Ti strazierebbe il cuore
oggi quella pastura,
infinito era il recinto
di te, agnello, lo è ancora
se non che troppo secolo è passato
lì sopra con le sue nubi
dove tu, perso, hai belato.
Addio, ora ben altro è il prato.

Dottrina dell’estremo principiante
Garzanti Editore 2004


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