Silvio Ramat

Perdendo quota

Quell’ago per chi ricama
il suo punto di luce sull’oceano?
Bruciano per la cruna illimitata

– li vedo, li travedo – i lenti lumi
di Milano, fioriti disattenti
a sconcertarmi con te. Oltre di te,

ti tocco con la punta delle tue dita assenti,
ti riconosco intera, ti conosco
dentro il perpetuo giorno del tuo nuovo non esserci.

Che cosa lo moltiplica il lavoro di quell’ago.
Chi ha ingigantito quel punto.

Più mi planano stelle che pensieri.
Stellata viva idea di non pensarmi,
anche tu, ad ali tese, mi ricami

nel brivido d’America precoce
quasi a picco sulla città presepio
perdendo quota il cuore.

Silvio Ramat
Tutte le poesie (1958-2005)
Interlinea 2006


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