Leanne O’Sullivan

Terra

Al culmine del giorno, l’ala fragile
di una nuvola. Pare che qui niente possa
sopravvivere – la sporcizia in terra
leggermente corrugata al caldo denso.
Sento la musica liscia di un grillo
levarsi dal terreno, e immagino
la testa ritirarsi in soggezione della quiete.
Poi il suono si apre in un altro luogo,
una cascata di gemme nell’aria
e sul terreno, allontanandosi
o avvicinandosi, i miei movimenti a muovere
l’impulso al silenzio o all’ispirazione.
L’aria è secca e calda.

Principiando da sottoterra,
un salice rompe il terreno e silenziosamente
cresce incontro al suo cielo – rami e foglie
a cadermi intorno come un velo da comunione
sopra vecchie lame di spine.
L’erba ha l’odore dei ricordi – minuta
la verzura si chiude e si dischiude,
oscura, lenta, bouquet e foglia.
Il salice lo sa, e me lo ha detto:
Cresci sempre, resta su per quanto sei alta,
e guarda attorno, proteggendo quanto è sacro.Traduzione di Alessandro Gentili Poesia n. 287 Novembre 2013
Leanne O’Sullivan. Sogno di nascita
a cura di Alessandro Gentili

 

 

 


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