Erika Burkart

Orto, ora, voce

per Ernst

Non chiamata
esco dai cespugli
le cui radici affondano
nell’orto grande.

Afona,
con la voce che hai tu solo udito,
che in te è rimasta,
ti chiamo
per mostrarti una farfalla,
e noi contempliamo
tempia a tempia
a distanza l’oscuro
messaggero nella luce.

Da un anno all’altro noi andiamo,
andiamo d’ombra in ombra
e sono gli alberi a cui tu fai visita
come fossero, essi, persone,
è la mia voce che domanda:
“Vive ancora Golden Wings, la rosa
sotto l’ambretta,
conti i convolvoli azzurri,
annaffi gli abeti, origli
il respiro delle foglie?”

Senti al di là del muro
il passo che va intorno,
è il sole nel meriggio, volteggia
alto nel cupo azzurro
il nibbio nero. Traduzione di Remo Fasani

Poesia n. 273 Luglio/Agosto 2012
Un colloquio dalla Svizzera. Erika Burkart-Remo Fasani
a cura di Annarosa Azzone Zweifel


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