Mario De Santis

All’improvviso i lampi sopra Chioggia a mezzanotte
quasi come fossero un diluvio:
era parso all’improvviso tutto chiaro
era nulla, erano luci fino all’orizzonte, artificiali
erano muri, in foto esplosi, era l’estate
che viene come va; o la pianta montana che brucia.
era comunque un nulla di memoria scritta e sete inerte
e fuggitiva. forse in cronaca spoglia puoi dire dei resti
dopo anni: la schiuma di sapone che resiste, e ancora
la sorte dell’ossario che aspetta anime ed accordi,
i nomi dei ricordi. siamo in veglia sopra il mare
eppure c’è soltanto luce di diamante opaca o lampi
dalla terra, asciutta tra i depositi dell’Eni.
questa è la foce che non diventerà gioiello
o visione, ma sta sotto la pianta delle nuvole
spenta dalla calma sicura della notte, luce dei veleni.

Mario De Santis
Le ore impossibili
Edizioni Empirìa 2007


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