Sergey Timofeev

Il boyfriend russo

Che lascia all’amico una ragazza tedesca
prima di ritornare a casa?
Una maglia Replay consunta, ma
tremendamente amata, una bottiglietta
con un resto di profumo Calvin
Klein “one”
(unisex). Un indirizzo: una certa
strasse. Lei amava passare
ai McDonald’s per prendere
i frappè alla vaniglia. Sull’autobus
notturno ascoltava col suo
lettore cd Nick Cave
e Suede. Era indipendente e
non le piaceva quando la lasciavano
passare avanti o la guardavano
troppo fissamente. Presto lavorerà
nel più grande albergo di Lipsia,
dove all’inizio dovrà fare
pratica al ristorante, poi alla reception.
E solo tra un paio di anni passerà
a studiare managment e comincerà
a lavorare come amministratrice in uno
degli alberghi oppure aprirà persino
un suo ristorante. Il suo amico
russo, evidentemente, non potrà recarsi
a Lipsia, perché nei prossimi
mesi lei sarà tremendamente impegnata
col lavoro. Lei ha gli occhi castani
con un goccio di verde, un taglio
di capelli molto grazioso. “Non mi
sposerò mai”, diceva lei. “Farò
un bambino e lo alleverò da sola”.
L’ha portata via una corriera alle 12:00
con destinazione finale Stoccarda.
Scenderà a Berlino e prenderà un treno
per Lipsia. Arriverà, laverà i vestiti,
chiamerà le amiche. “Ho avuto
un boyfriend russo per un’intera
settimana”.
“Ma che dici!”. La maglia Replay,
il profumo
Calvin Klein, l’indirizzo:
una certa strasse.



Poesia 192 Marzo 2005
Sergej Timofeev, Storie di vita lettone contemporanea
a cura di Paolo Galvagni
Crocetti Editore 2005


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