Franco Loi

I làver fànn murí, ’me la belessa
quan’ ciappa l’ànema nel dulur del temp,
ma j öcc în quèl vardàt ne la magressa
che dà l’amur ne la busia del vent..
Ah, làver, nel ciamà
fí cum’i öcc,
stí magher nel slargàss del sentiment!
che ’l temp se möva no, e la busia
se scunda a nüm nel dà de matt del vent.

Le labbra fanno morire, come la bellezza
quando prende l’anima nel dolore
del tempo,
ma gli occhi sono quel guardare nella
magrezza
che dà l’amore nella bugia del vento..
Ah, labbra, nel chiamare fate come
gli occhi,
state magri nell’allargarsi del sentimento!
che il tempo non si muova, e la bugia
si nasconda a noi nell’infuriare del vento.

Amur del temp
Aryballos 45
Crocetti Editore 1999


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