Virgilio Lilli

Una fatica, credimi

Mi sveglio, la mattina,
pieno di sonno.
Vado a letto,
la sera,
pieno di veglia.
Il sole mi trova morto,
al mattino,
e faccio il lavoro di Lazzaro
per aprire gli occhi
e guardare il mondo.
Il buio mi trova così vivo,
la sera,
che chiudere gli occhi
è come un suicidio.
Così va la mia vita,
da mezzo secolo più dieci anni:
una fatica, credimi,
una fatica d’Ercole,
un’altalena
di resurrezioni e suicidi.

Poesia n. 248 Aprile 2010
Virgilio Lilli. Le ballate di un inviato speciale
a cura di Mario De Santis



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