Piero Bigongiari

Ebano in fiamme

A Amsterdam l’olio si fa luce
ma si fa luce un olio che va lentamente verso il mare difficile
ninfea sui canali oleosi della città rossa: olio azzurro e grigio
senz’altra fiammella che la nudità di Giava
esposta in una vetrina rossa: fiamme senza fiamma
consumano un approdo da cui è difficile partire
com’è difficile, arrivando, aggiungervi alcunché: un mondo
qui stanchissimo
ha trovato i suoi loculi dove San Girolamo nel deserto
sfoglia un libercolo, e accanto le forbicine da unghie
sorvegliano il morto ebano lampeggiante di denti che crede
al sacrificio di Eros al di là di una tenda
che immota non rappresenta, senz’altro obolo, che se stessa.
Se stenta
l’olio, stenta anche la fiamma a muoversi,
stenta il guizzo sulla pelle unta del secolo,
stenta fino il dolore dell’ustione tra i denti semiaperti,
sulla lingua muta a punta nelle fauci della fiamma plastificata.

Poesia n. 327 Giugno 2017
Piero Bigongiari. Cresce il deserto agli angoli dell’occhio
a cura di Francesco Kerbaker

 

 

 

 


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